THE MINERALOGICAL RECORD 

La storia delle tormaline dell’Isola d’Elba raccontata sulle pagine della più celebre rivista di mineralogia al mondo. 

All’inizio degli anni 2000 Wendell Wilson, Editore della rivista americana The Mineralogical Record, fu invitato a visitare Milano da parte del corrispondente italiano della rivista Ing. Renato Pagano. In quell’occasione, Renato portò Wendell a visitare anche il Museo di Storia Naturale della città; oltre alle esposizioni al pubblico e parte delle collezioni nelle cassettiere, presentai a Wendell anche la mia collezione personale di tormaline e altri minerali pegmatitici elbani, circa un centinaio di pezzi, all’epoca depositati presso il Museo milanese, prima che venissero concessi in comodato gratuito al MUM dove oggi si trovano.

 

Wendell fu impressionato dalla collezione, soprattutto per il significato storico e mi invitò a scrivere subito un articolo per il Mineralogical Record.
Fu per me l’occasione di lavorare ancora più seriamente sull’argomento, cominciando a comporre il puzzle di una storia che continuamente si arricchiva di scoperte di nuovi documenti, di personaggi, di episodi e aneddoti, e di località.
Dallo studio delle collezioni e dei documenti dei musei italiani e, principalmente ovviamente, Firenze, ma anche Pisa, Milano, Torino, Roma, Padova e Bologna, la ricerca si allargò a livello internazionale, grazie alla collaborazione dei conservatori delle collezioni mineralogiche di musei quali l’Ecole des Mines di Parigi, il Musée National di Parigi, il Natural History Museum di Londra, il Museo di Vienna, quello di Friburgo, quello di Berlino e molti altri in Europa quali Praga, Brno, Budapest, Oslo, Mosca, e molti altri.

 

Preziose informazioni vennero inoltre dagli Stati Uniti e soprattutto dallo Smithsonian Institution (Washington), dall’American Museum (New York), dal museo di Harvard (Boston), ed altri.

 

Ci lavorai quasi 15 anni e a un certo punto dovetti decidere che basta, dovevo fare una sintesi e pubblicarla, poi la ricerca sarebbe continuata.

 

Nel 2020, il pieno lockdown per la pandemia, scrivere questo articolo fu un vero divertimento e un immenso piacere, ma anche un impegno che durò diversi mesi dove ogni informazione doveva essere organizzata e verificata con la maggiore possibile precisione. Non ultimo, fu lo straordinario lavoro prodotto dai vari fotografi di campioni quali Federico Picciani, Orlando Olivieri, Paul Rustemeyer, Matteo Chinellato, Roberto Appiani e, soprattutto Antonio Miglioli il quale posso ben dire si sia superato, arrivando a produrre quella che poi è stata scelta come immagine di copertina!
Per questo lavoro sono grato a molti amici per le informazioni, i contatti, le verifiche e le ricerche e tra questi Fausto Carpinacci, Gianni La Torre, Marco Lorenzoni, Andrea Dini, Alberto Busi e altri ancora.
Ho infine voluto dedicare questo articolo all’amico Klaus Wirth, purtroppo recentemente scomparso, compagno di tante avventure all’Elba, con il quale ho condiviso per anni le ricerche con alterne fortune.

 

Ma come sopra ho detto, la ricerca non si è fermata con questo articolo e anzi, i contatti sviluppati nella fase di stesura hanno permesso nuove straordinarie scoperte.
Il gruppo di ricerca si è allargato e nuove sorprese arriveranno!

Stay tuned…