
Sabato 29 marzo dalle 17.30
Nella sala 3 del museo verranno proiettati filmati di storie inedite raccolte da Mario Ferrari sull’isola più selvaggia del Mediterraneo, sospesa tra mare e cielo, misteriosa e irraggiungibile: Montecristo. Un luogo magico, legato a vicende leggendarie, suggestioni letterarie e resti di una storia secolare, a un passo dal cemento.
Nel cuore del Mediterraneo, l’isola di Montecristo rappresenta un mondo a parte: un frammento di terra che interrompe di colpo l’azzurro di cielo e mare, apparendo assolutamente inviolabile, selvaggia, autentica e soprattutto fuori dal tempo. Chi ha la fortuna di mettere piede su quest’isola di granito sa di entrare in un’altra dimensione.
Nell’immaginario letterario, Montecristo è l’isola del tesoro per eccellenza, il luogo scelto da Alexandre Dumas per ambientare il celebre romanzo Il Conte di Montecristo. È qui, infatti, che si nascondono i preziosi scudi d’oro e i diamanti.
Eppure, alla fine degli anni ’60, Montecristo rischiò di perdere il suo fascino selvaggio. Un progetto già ben avviato minacciava di cambiarne per sempre il destino: il Montecristo Sporting Club. Tale iniziativa era talmente avanzata da prevedere planimetrie, campi, boe per l’approdo, tenute di caccia con licenze per abbattimenti e trofei, oltre a punti di ristoro e alloggi con stemmi incisi su piatti e posate.
Quest’isola, sospesa tra leggenda e realtà, per poco non si trasformò in un’esclusiva meta turistica. Oggi, però, Montecristo è una riserva naturale protetta, un santuario di biodiversità in cui la natura regna incontrastata. L’accesso è rigorosamente regolamentato e consentito solo a pochi visitatori selezionati ogni anno, affinché il fragile ecosistema possa rimanere intatto. Un vero gioiello del Mediterraneo che, scampato alla speculazione, continua a custodire il suo mistero senza tempo.