
LE TORMALINE DELL'ELBA COME NON LE AVETE MAI VISTE!
Esce sul numero 1/2025 della Rivista Mineralogica Italiana un nuovo articolo sulle tormaline elbane scritto da Paul Rustemeyer, un celebre ricercatore e studioso tedesco di tormaline, già collaboratore del MUM in passato con l’esecuzione di numerose bellissime fotografie di campioni elbani.
L’articolo, rivisto e integrato da Federico Pezzotta, illustra le tormaline elbane sotto un aspetto diverso dal solito, ossia presentando delle vere e proprie tomografie dei cristalli, studiando le quali ne viene ricostruita la storia di crescita. Sezionando infatti i cristalli lungo l’asse di crescita e perpendicolarmente ad esso, si ottengono immagini geometriche bellissime e scientificamente rilevanti, caratterizzate da una grande varietà di colori, corrispondenti alle variazioni della composizione chimica.

Disegno interpretativo della crescita di un cristallo di tormalina con struttura scheletrica.
Attraverso lo studio dei cristalli di tormalina, viene anche presentata una ricostruzione di come i filoni pegmatitici si siano sviluppati, a partire da quando il magma si è iniettato nelle fratture della roccia, a quando hanno cominciato a formarsi i primi aggregati “grafici” composti da quarzo e tormalina nera, a quando questi aggregati hanno raggiunto lo stadio di cristallizzazione nelle geodi dove la tormalina diventa policroma e trasparente, fino a formare le spettacolari druse di cristalli che hanno reso celebri in tutto il mondo le località elbane.

Sezioni longitudinali e trasversali (in basso) di cristalli di tormaline elbane, dove si vede per trasparenza la struttura interna dei cristalli evidenziata dalle variazioni di colore.

Immagine interpretativa di una tessitura grafica quarzo-tormalina della roccia pegmatitica, dalla quale si sviluppa un gruppo di cristalli di tormalina policroma in una geode.

Gruppo di cristalli di tormalina policroma utilizzato come modello per la figura precedente. Cristalli di 2 cm, San Piero in Campo. Collezione F. Pezzotta.